Sono tante le parole chiave che si potrebbero associare all’ultima edizione di Arte al Centro: creatività, cultura, responsabilità, innovazione, ricerca, best practice, ambiente e scuola, solo per citarne alcune. Con uno sguardo prettamente soggettivo di chi vi scrive, la scelta vira però su pluralità. Le proposte dell’appuntamento sono infatti state numerose, eterogenee e multi-tematiche, declinate attorno al filo rosso dell’arte e della sostenibilità. Non è né scontato né banale che una realtà a vocazione artistica – ed è già riduttivo indicarla soltanto come tale – possa e riesca a offrire così tanto in termini qualitativi e quantitativi in un singolo appuntamento. Sì, perché quella inaugurata il 1° luglio non è stata una semplice rassegna di mostre, ma un mosaico collettivo e condiviso delle pratiche artistiche di trasformazione dei contesti sociali in cui si sviluppano, realizzate da Cittadellarte e dalla sua rete internazionale. Arte al Centro, sulle orme della propria identità, ha quindi nuovamente offerto spunti ed esempi per illustrare come l’arte possa porsi al centro di processi di cambiamento sociale fondati sulla responsabilità.
Public!
Riavvolgendo il nastro dell’iniziativa, il 30 giugno ha preso il via Public!¹ la due giorni di studio curata da Accademia Unidee dedicata al tema del pubblico inteso in ogni sua accezione, dalla ‘cosa di tutti’, alla sfera pubblica, all’audience che prende parte all’opera. “Che ne è del pubblico? Chi può definire cosa sia pubblico? Come si costruisce l’idea di pubblico? Può il pubblico rappresentare una forma di resistenza alle crisi ambientali della contemporaneità?”. Queste sono solo alcune delle domande chiave attorno alle quali si è articolato il convegno di ricerca accademico, che si è interrogato su come la dimensione pubblica agisca nella complessità contemporanea. Da sottolineare, inoltre, l’autorevolezza dei relatori che si sono alternati e susseguiti nella due giorni, con ospiti opzionati tramite una call che ha selezionato contributi afferenti alle discipline dell’arte, della sociologia, dell’economia, della filosofia, dell’architettura e della narratività. Parte integrante dell’appuntamento, oltre agli interventi degli ospiti, sono stati i momenti (in)formali di dialogo e confronto – tramite sessioni plenarie e parallele – tra relatori e pubblico presente, che hanno permesso di arricchire, approfondire e sconfinare oltre gli speech dei relatori. Public!, oltre al team di Accademia Unidee e di Cittadellarte – nelle figure di Michelangelo Pistoletto, Paolo Naldini (direttore di Cittadellarte e presidente di Accademia Unidee), Francesco Monico (direttore di Accademia Unidee) e Michele Cerruti But (coordinatore accademico di Accademia Unidee – ha visto intervenire i seguenti relatori, solo per citarne le sessioni plenarie: Denis Jaromil Roio, Laura Barreca, Pierluigi Sacco, Antonio Vercellone (ricercatore in diritto privato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino e docente di Principi di diritto privato presso l’Università Bocconi di Milano), oltre al Gruppo Ippolita e ad Alterazioni Video.
Biella Città Arcipelago Demopratico
Un’altra delle proposte cardine di tutta Arte al Centro è stata nuovamente Biella Città Arcipelago Demopratico, un progetto di ricerca a cura di Cittadellarte, Ufficio Arte e Politica (coordinamento Paolo Naldini, collaborazioni: Elisa Gilardino, Andrea Trivero, Tancredi Pino) con il sostegno di Fondazione BIellezza e Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, in sinergia con Biella Città Creativa Unesco – che, per l’occasione, ha offerto un aggiornamento e un ampliamento di contenuti di sostenibilità e creatività in atto nel biellese. Sono state infatti inaugurate delle nuove installazioni della mostra, tra cui il modello interattivo di “Biella Città Arcipelago”, già esistente ma, aggiornato con nuove mappe e contenuti. Non solo: un’altra novità è un approfondimento che racconta l’evoluzione storica del territorio arcipelago attraverso il confronto tra le celebri fotografie aeree scattate dal fotografo e giornalista Pietro Minoli tra gli anni ’50 e ‘90 del ‘900 e le fotografie degli stessi luoghi realizzate nel 2022 da Fabrizio Lava. Inoltre, è stata aggiunta una video installazione Racconti dall’Arcipelago che, con una serie di video interviste, riporta la testimonianza diretta di alcune delle 120 realtà censite fino ad adesso nella mappatura. Il salone centrale dello spazio espositivo, invece, ospita la rappresentazione delle nuove realtà incluse nella mappatura assieme alla presentazione del lavoro avviato dai tavoli di lavoro tematici o gruppi d’azione che hanno condiviso idee e progetti attorno ai Tavoli del Terzo Paradiso, creati da Michelangelo Pistoletto. La presenza di “Biella Città Arcipelago”, tra i lavori mostrati durante Arte al Centro, ha quindi permesso ai visitatori di riflettere sull’importanza della partecipazione attiva da parte delle aziende e di ogni individuo affinché si possano apportare delle modifiche alla contemporaneità ed al territorio che si abita, dirigendosi verso un futuro migliore e sostenibile.
Quattro Pezzi (non tanto) Facili
Ad Arte al Centro è stata inaugurata Quattro Pezzi (non tanto) Facili, mostra collettiva a cura di Giorgio Verzotti in collaborazione con “Woolbridge Gallery”, uno spazio creativo biellese all’interno dell’antico Lanificio Pria. La relazione tra la Fondazione Pistoletto e la galleria diretta da Jean le Guyader e Patrick Saletta si è creata nel novembre 2021, quando, all’interno degli spazi della Woolbridge, si è tenuta la mostra “Zona Bianca Zero” a cui Michelangelo Pistoletto ha partecipato. Per questo motivo, con l’intento di favorire la collaborazione tra la Fondazione e altri centri artistici biellesi, sono state scelte alcune delle opere realizzate da quattro artisti che avevano partecipato all’esposizione collettiva del 2021, ossia Massimo De Caria, Daniele Innamorato, Filippo Berta, Carlo e Fabio Grassia. I creativi, con la mostra, hanno aperto un confronto fra diverse procedure artistiche, tra il video, la scultura, il disegno e la pittura.
L’inaugurazione con S+T+ARTS4Water
Alle ore 18 ha preso il via la rassegna, con la presentazione delle ricerche di due artisti in residenza dedicate al tema dell’acqua nell’ambito del progetto S+T+ARTS4Water. Juan Sandoval, direttore Ufficio Arte di Cittadellarte, ha dato ufficialmente il via alla rassegna presentando i progetti finali degli artisti Theresa Schubert e Joshua G. Stein – intervenuti poi a loro volta – frutto della loro residenza all’interno del progetto S+T+ARTS4Water² (2021-2022), parte di S+T+ARTS (Science, Technology and the Arts), un’iniziativa della Commissione Europea promossa nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 per sostenere le collaborazioni tra artisti, scienziati, ingegneri e ricercatori. Il progetto ha visto i due artisti confrontarsi su due sfide regionali legate all’acqua, definite attraverso il coinvolgimento di una rete di esperti e incentrate sulla relazione con i sistemi fluviali: “Esplorare le relazioni delle persone con fiumi e torrenti” e “I sistemi fluviali come indicatori del cambiamento climatico e il suo impatto”.
Grazie ad una ricca rete di contributi e confronti con professionisti, ricercatori ed esperti locali, i due artisti hanno lavorato ad opere d’arte che intersecano la ricerca artistica alla ricerca scientifica e tecnologica per esplorare criticamente le principali problematiche legate alla gestione dei sistemi fluviali. Lo scopo del progetto S+T+ARTS4Water è quello di sensibilizzare la cittadinanza all’uso sostenibile della risorsa idrica in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 2030 delle Nazioni Unite. Glacier trilogy (in progress) di Theresa Schubert presenta tre opere ispirate ai ghiacciai come punti di partenza dei sistemi fluviali, come riserve d’acqua, “memoria” del passato della Terra e indicatori del cambiamento climatico, mentre il progetto di Joshua G.Stein, intitolato Dissolution | Reconstitution: Sediment as Cultural Heritage, re-immagina la Pianura Padana occidentale come un territorio la cui idrologia è al tempo stesso diretta e composta da attività antropogeniche, sature degli aspetti positivi e negativi della cultura e dello sviluppo umani.
Water as infrastructure
Sempre nell’ambito del programma S+T+ARTS Academy, l’Accademia Unidee ha lanciato una call aperta a studenti delle accademie e delle università tesa a sostenere la produzione di un’opera d’arte in mostra ad Arte al Centro. Le proposte selezionate sono state realizzate nel corso di una residenza intensiva a Cittadellarte, con il tutoraggio di artisti e studiosi. Water as infrastructure, il tema del bando, ha inteso i sistemi fluviali come stratificazione di problematiche sociali, storiche, industriali, estrattive, coloniali, ambientali e geologiche. Sono stati l’olandese Levon Zoomers e l’italiano Davide Balda ad essere stati opzionati per il premio Water as infrastructure e, in occasione dell’inaugurazione di Arte al Centro, è stato Michele Cerruti But a presentare i progetti dei due creativi selezionati. “I have climbed a staircase to the top of the mountain” (Ho salito la scala fino alla cima della montagna) è il titolo dell’opera, costituita da un video ed un testo, di Levon Zoomers, che “è entratǝ in contatto – viene specificato nell’abstract – con performer chiedendo loro di agire, rispondendo ad un poema scritto in momenti immersivi, percependo la forza e la potenza dei torrenti. Il video è un collage visivo e sonoro che rompe le immagini in frammenti. Ogni pezzo è un momento che l’artistǝ ha speso cercando una connessione con le persone e torrenti, aspirando a uno scambio di culture e imparando da loro cosa significa essere fatti ed essere immersi in acqua”. Provenienze, invece, rappresenta il progetto avviato da Davide Balda. Quest’ultimo si costruisce attorno a materiali naturali e artificiali presenti lungo corsi fluviali le cui acque hanno assunto nel tempo movenze violente e rapide, modificando e distruggendo tutto ciò che gli sta intorno. Territori come quello ligure, di cui è originario Davide, e quello biellese sono un esempio di morfologie altalenanti che favoriscono l’insorgere degli effetti del cambiamento climatico. Provenienze vuole raccontare i processi dell’acqua attraverso la creazione di oggetti di uso comune composti da detriti, ovvero parti modificate di elementi del territorio.
L’opening
Alle 18.30 è ha preso il via l’opening Arte al Centro, curata e moderata da Paolo Naldini. È stato un momento intenso e immersivo, che ha visto susseguirsi di autorità e relatori intervenuti per toccare diversi punti chiave della rassegna e collegati ad essa. Il direttore di Cittadellarte, sul palco, ha dato voce ai seguenti ospiti: Claudio Corradino, Sindaco di Biella; Carlo Grosso, Assessore Comune di Valdilana, Cultura e turismo; Chiara Caucino, Assessore Regione Piemonte, Infanzia, genitorialità e ruolo della famiglia nelle politiche del bambino, Pari opportunità; Gilberto Pichetto Fratin, Vice Ministro dello sviluppo economico; Cristiano Gatti, vicepresidente organo d’indirizzo della Fondazione CRB; Lorenzo Pozzo, Fondazione BIellezza; Giorgio Verzotti; Franco Coppa, rappresentante Tavolo ElettrifcAzione Arcipelago; Ruggero Poi, rappresentante Tavolo Educazione Arcipelago; Armona Pistoletto, rappresentante Tavolo Nutrimento Arcipelago; Fabrizio Lava, rappresentante Tavolo Accoglienza Arcipelago; Andrea Polidori, rappresentante Tavolo Acqua Arcipelago. Francesco Monico e Michele Cerruti But hanno poi proposto una restituzione della due giorni di Public! e, sulla scia di Accademia Unidee, è intervenuta anche Sofia Ferrarese, studentessa master e triennali. In chiusura è intervenuta la presidente di Cittadellarte Giuliana Setari, che, insieme a Paolo Naldini, ha consegnato il Minimum Prize a Monika Wuhrer, in collegamento dalla piattaforma Zoom³ (tutti i dettagli in articolo che pubblicheremo nei prossimi giorni). A seguire spazio alla convivialità e al cibo sano, naturale e locale, con una cena Let Eat Bi proposta dalla caffetteria di Cittadellarte Al Bistrot le Arti. La serata è continuata fino a mezzanotte, fra le note di DJ Lego My Ego e Sala_Macchine Crew rappresentata da Marco Cassisa e le visite guidate in una serie di suggestive proposte culturali e artistiche serali negli spazi della Fondazione Pistoletto. E così è calato il sipario sulla giornata: venerdì sera, ancora una volta, l’arte e la sostenibilità uscirono a riveder le stelle.
¹ Comitato Scientifico del convegno: Pier Luigi Sacco, Responsabile scientifico selezione paper; Laura Barreca, Accademia di Belle Arti di Palermo; Daniela Ciaffi, Politecnico di Torino; Priscila Fernandes, ArtEZ Academy of Art (NL); Alessandra Pioselli, Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo; Antonio Vercellone, Università di Torino.
² S+T+ARTS4Water collabora con comunità in senso più ampio e propone nuove narrazioni per informare e comunicare sul tema di una missione comune. Tra gli eventi e le collaborazioni promosse dal programma, ci sono stati: il talk per l’Osservatorio Biellese dell’Acqua all’interno di Biella Città Arcipelago; Water as infrastructure, premio per la produzione di un’opera d’arte di studenti delle accademie e università, a cura di Accademia Unidee in collaborazione con UNIDEE
Residency Programs; attività educative per bambini a cura dell’Ufficio Ambienti d’Apprendimento e Open School del Terzo Paradiso; FLUVIALE. Arte, ambiente e ricerca sociale, una rassegna di eventi pubblici lungo il torrente a cura di Spazio HYDRO / Better Places APS. Del consorzio di partner S+T+ARTS4Water fanno parte LUCA School of Arts (Belgio) in collaborazione con Gluon (Belgio), Thyssen-Bornemisza Art Contemporary – TBA-21 (Austria), Universal Research Institute (Croazia), V2_Lab for the Unstable Media (Paesi Bassi), Ohi Pezoume / UrbanDig Project (Grecia) e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto (Italia). In cooperazione con Palais des Beaux-Arts BOZAR (Belgio).
³ Il premio è stato ritirato da Roberto Scenna.
Immagini di copertina di Pierluigi Di Pietro.
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