Trappa di Sordevolo

La Trappa di Sordevolo prende il nome da una comunità di monaci trappisti che, fuggendo dalla Francia rivoluzionaria, vi abitarono per soli sei anni, tra il 1796 e il 1802, anno dell’arrivo di Napoleone in Piemonte.

La costruzione iniziò a metà del 1700, guidata da Gregorio Ambrosetti, imprenditore tessile e proprietario terriero, con l’intento nascosto di fondare un convento passionista. Tuttavia, l'opposizione del Comune e della Parrocchia locali impedì il realizzarsi di questo progetto. Dopo la morte di Ambrosetti e il breve periodo con i trappisti, la grande struttura rimase incompleta e fu parzialmente utilizzata come area di pascolo fino alla fine del 1900.

L’Istituto Ambrosetti, attuale proprietario del complesso, promosse la nascita dell’Associazione della Trappa nel 1998, avviandone il restauro nell’ambito dell’Ecomuseo Valle Elvo e Serra. Gli sforzi si concentrarono sulla ricerca della sua storia, sul recupero delle tecniche costruttive tradizionali, sulla rigenerazione del paesaggio terrazzato, sull’ospitalità nelle antiche celle dei monaci e sulla riscoperta di una cucina autentica. Oggi La Trappa è diventata un luogo aperto e inclusivo, creativo ed educativo, produttivo e accogliente: una “scuola per nuovi abitanti,” un “monastero del terzo millennio” e una “cittadella di montagna” dove passato e futuro si incontrano.